Sabato 7 giugno, presso il Rifugio Mondini, intitolato ad Eugenio Turri, si è tenuta una tavola rotonda dal titolo “Orienteering e cartografia nella terra di Eugenio Turri”.
Il dibattito, aperto da Gabriele Viale (PWT Italia ed organizzatore della Due giorni del Monte Baldo), ha visto gli interventi dell’Avvocato Piergiorgio Schena, Presidente di Funivie del Baldo, che ha collegato all’utilizzo delle mappe di montagna e di orienteering il concetto di sicurezza per tutti i turisti e gitanti che affrontano un percorso di montagna: la mappa ed il suo costante aggiornamento è un supporto fondamentale per coloro che si avventurano su un terreno sconosciuto, ed i diversi livelli di dettaglio devono essere in grado di soddisfare un pubblico eterogeneo per capacità fisiche e tecniche ma anche per interessi specifici di esplorazione del territorio.
Il presidente della FISO, Dr. Alfio Giomi, ha presentato uno dei punti fondamentali del proprio programma quadriennale, che consiste nella valorizzazione e nella catalogazione precisa dei territori coperti da una cartografia orientistica. Una catalogazione che non solo deve coprire l’ambito geografico ma anche quello storico, andando a proporre a chi utilizza un supporto cartografico una visione che mostri come il territorio e le persone hanno interagito lungo diversi archi temporali. Dal punto di vista della competizione, la mappa è un impianto sportivo, è una ricchezza ed un patrimonio del movimento: e come tale deve essere valorizzata per un utilizzo non solo ad alto livello ma anche come veicolo di promozione, e l’esistenza della mappa come impianto sportivo deve uscire dalla ristretta cerchia degli utilizzatori per un evento specifico, per diventare un elemento noto ed usufruito da chi abita nelle aree, anche e soprattutto urbane, coperte dalla cartografia orientistica.
Maurizio Marogna, autore del libro “Monte Baldo – escursioni tra Natura e Storia” ha tracciato un percorso tra le parole utilizzate per raccontare il territorio unico al mondo e la rete di sentieri che lo percorrono, e la mappa stessa: questa costituisce una sintesi delle decine di racconti riportati nei suoi libri, uno per ogni sentiero percorso dai viandanti, ed al tempo stesso un modo di ampliare la narrazione stessa attraverso una simbologia specifica ma universale, leggibile da chiunque frequenti la montagna senza che ci siano barriere linguistiche o di comprensione di un alfabeto.
Remo Nardini, 4Land, ha presentato un interessante e appassionato legame tra la mappa cartacea e la mappa digitale: l’una non esclude l’altra, l’una non soppianta l’altra ma entrambe presentano un punto di vista legato alla necessità dell’utente. Il mondo digitale può offrire un livello di dettaglio di alto livello o molto puntuale a seconda degli interessi specifici degli utenti digitali, ma il senso del tatto legato al maneggiare una carta geografica tradizionale offre una sensazione ancora unica in grado di stimolare durante una passeggiata o una gita impegnativa anche gli altri sensi che non rimangono vincolati allo schermo di uno strumento digitale.
Maurizio Castellani, sindaco di San Zeno di Montagna, e Lorena Pinamonte, assessore del comune di Brenzone, hanno evidenziato i legami tra il territorio del Monte Baldo, unico al mondo per estensione da 65 metri sul livello del mare a 2.218 metri, la disponibilità di mappe per attrarre un turismo in grado di apprezzare sia il visitatore più stanziale che quello più legate ad attività outdoor, e gli eventi sportivi di alto livello come la Due Giorni del Monte Baldo che portano centinaia di appassionati con un impatto significativo sulla economia dei comuni.
Infine Augusto Cavazzani, esperto cartografo di orienteering, ha portato alla tavola rotonda l’esperienza di chi da oltre 40 anni vive questo specifico sport da atleta in simbiosi con il ruolo di realizzatore di un impianto sportivo, attraverso le diverse tecnologie e competenze che via via si sono rese necessarie per coprire le esigenze di atlete ed atleti sempre più preparati, il tutto senza dimenticare mai l’aspetto emotivo, passionale ed amorevole di chi realizza una mappa, visitando il luogo, impadronendosi dell’atmosfera specifica proposta dal territorio e cercando di riportare queste emozioni e queste sensazioni sul supporto cartografico.